Tumore: +20% di rischio per i bimbi espositi ai ftalati

18 marzo 2022 – L’esposizione a particolari additivi chimici noti come ftalati durante l’infanzia può aumentare fino al 20% il rischio di cancro nei bambini. È il risultato a cui sono giunti i ricercatori di uno studio coordinato dall’Università di Aarhus, in Danimarca, e pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. Lo studio ha misurato il rapporto tra l’esposizione durante la gravidanza e l’infanzia agli ftalati e l’incidenza del cancro infantile in quasi 1,3 milioni di bambini nati tra il 1997 e il 2017 in Danimarca. I risultati dell’analisi dei 2.027 casi di cancro infantile osservato nel campione suggeriscono che l’esposizione durante l’infanzia, ma non durante la gestazione (in utero), aumenta di circa il 20% il rischio di sviluppare una qualche forma di cancro entro i 19 anni. L’aumento del rischio è particolarmente elevato per l’osteosarcoma (quasi tre volte più alto) e linfoma (due volte più alto). I ricercatori avvertono che, nonostante questo aumento, il rischio assoluto di malattia resta comunque contenuto. Gli ftalati sono additivi chimici utilizzati per migliorare la durata o la consistenza della plastica e di un’ampia gamma di prodotti di consumo. Sono anche usati come ingredienti inattivi in alcuni farmaci, in particolare quelli che richiedono un rilascio prolungato o ritardato, ad esempio alcuni farmaci antinfiammatori e antibiotici. Per lo studio danese sono stati utilizzati proprio i dati sugli ingredienti dei farmaci e sul registro nazionale delle prescrizioni Questi hanno consentito di stimare l’esposizione agli ftalati attraverso le prescrizioni compilate per le madri durante la gravidanza (esposizione gestazionale) e per i bambini dalla nascita fino all’età di 19 anni (esposizione infantile).