Oncologi: “Più risorse alla sanità insieme a più appropriatezza”

“La nostra richiesta di garantire il servizio sanitario universale e assicurare risorse adeguate affinché non venga meno la gestione ottimale dei pazienti va di pari passo con lo sforzo di garantire appropriatezza”.

E’ quanto ha affermato ieri Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), a margine di un evento. “Negli anni – spiega – abbiamo spesso testimoniato disparità nell’accesso alle cure oncologiche tra cittadini di diverse regioni italiane. Quindi rispetto alle risorse previste per la sanità, il nostro interesse è non solo che ci siano sufficienti fondi ma anche che siano utilizzati in modo che le singole realtà non marcino a velocità diverse”. Come società scientifica, da anni AIOM cerca di garantire accesso ma anche appropriatezza delle cure, precisa Di Maio, che dirige l’oncologia medica universitaria delle Molinette di Torino, ma accanto a questo serve investire sulla sanità: “Molte spese sono in realtà investimenti, ad esempio investire in screening e programmi di prevenzione primaria permette di ridurre il numero di future diagnosi di tumori e aumentare le possibilità di guarigione tra chi si ammala. Allo stesso modo, ci sono strumenti moderni che permettono i monitoraggi di tossicità legate alle cure oncologiche: il software e il personale che deve interagire con i pazienti sono un costo, però è dimostrato che, alla lunga, porta a evitare accessi in pronto soccorso e ospedalizzazioni per tossicità severe. Quindi alla lunga consentono di risparmiare”. Va nella stessa direzione l’obiettivo di limitare i trattamenti oncologici, spesso costosi e tossici, ai soli pazienti che hanno chance di benefici. “Oggi trattiamo cento pazienti affinché solo una certa proporzione, variabile a seconda dei casi, ne abbia benefici. La biopsia liquida in fase molto precoce da effettuare post intervento, permetterebbe di capire chi ha bisogno di una ulteriore terapia e chi no. Ci sono molti tumori in cui questo ha avuto risultati promettenti – ha concluso Di Maio – ed è probabile che tra qualche anno diventi uno standard. Inizialmente sarebbe un costo, ma consentirebbe un’ottimizzazione enorme di risorse”.