Istat: più morti evitabili nelle città metropolitane
23 maggio 2024 – Sono aumentate le morti evitabili nelle città metropolitane italiane, dove si registra per gli uomini un livello quasi doppio rispetto alle donne. I valori più critici si sono registrati in tre città del sud: Napoli, Messina e Palermo. E’ lo scenario che emerge da un focus pubblicato dall’Istat sulle ‘Condizioni di salute e offerta sanitaria nelle città metropolitane’, analizzando i dati dei trienni 2007-2009 e 2017-2019 e gli anni 2020 e 2021, per cogliere effetti e ricadute della pandemia di Covid-19 sul contesto sanitario e di salute nei territori considerati.
Nelle 14 città metropolitane analizzate dal rapporto (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, Palermo, Catania, Messina e Cagliari) nel 2021 sono stati 20 i decessi evitabili ogni 10mila abitanti – in confronto con una media nazionale di 19,2 – un valore cresciuto del 16,6% rispetto al triennio 2017-2019. In particolare il dato relativo alla popolazione maschile è stato pari a 26,8 ogni 10mila (nazionale 25,5) mentre quello della popolazione femminile è stato 14,7 (in Italia 13,4 Italia). I decessi evitabili sono quelli che avvengono nella fascia di età 0-74 anni che potrebbero essere evitati o ridotti in quanto riconducibili a cause di morte contrastabili con un’adeguata e accessibile assistenza sanitaria, con la diffusione di stili di vita più salutari e con la riduzione dei fattori di rischio ambientali. Il trend della mortalità è determinato prevalentemente dalla crescita della sua componente ‘prevenibile’, che si attesta a circa 13 decessi ogni 10mila nel 2021 e nel 2020 (12,8 a livello Italia). Il focus precisa che la crescita della mortalità prevenibile è dovuta in gran parte ai decessi causati dal Covid-19, pari a 3,5 nel 2021 e 3,3 nel 2020 ogni 10mila abitanti.